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martedì 18 giugno 2013

Zombie Masterchef - Eliminazione


In televisione la tensione era palpabile. Gli aspiranti cuochi stavano in piedi alle proprie postazioni, ognuno dietro al piatto che aveva cucinato per quella prova speciale. Chi aveva entrambe le braccia le teneva incrociate dietro la schiena, i pochi ad avere ancora le labbra se le mordevano ansiosi.
Al tavolo dei giudici sedevano Zom Bastianich, bandiera della ristorazione non-morta negli Stati Rappezzati d’America; Bruno Zombieri, chef pluriascellato nei migliori ristoranti non-morti del mondo e Caracollo Cracco, due ascelle Michelin, 18.5/20 sulla guida del Decesso e tre falangette Gambero Rotto. Squadravano i concorrenti, indecisi su chi chiamare per primo.
«Bob, dai, vieni tu.» sentenziò Bastianich con il suo tipico accento italoamericano.
Lo zombie poggiò il proprio piatto sull’avambraccio e si avviò claudicante fino al tavolo degli chef.
«Cosa ci fai assaggiare oggi, Bob?» domandò Zombieri.
«Ho portato un filetto di umano su una riduzione di salsa di cervella e vermi di terra passati fini, tutto accompagnato da un’insalata di frattaglie e rognone frollato.»
Lo chef Bruno tagliò scoordinato un boccone di filetto e lo intinse nella salsa, poi lo mise in bocca assaporandone il gusto. Silenzio.
Se Bob avesse avuto un cuore, avrebbe avuto un infarto.
«E come si chiama questo piatto?» chiese lo chef.
«L’ho chiamato “Lapide Erotica”.» rispose tronfio Bob.

Zombieri sputò la carne nel tovagliolo sporco e fissò sconcertato l’aspirante cuoco:
«Questa carne è cotta. Ma stai scherzando? Fa schi-fo! Come fai a cuocere la carne? La carne va mangiata cruda, capito? Cru-da!» e tornò a sedersi seccato borbottando insulti in zombolognese.
Cracco annusò il piatto da vicino, si rivolse a Bob senza nemmeno prendere la forchetta.
«Prima di tutto, perché hai ucciso l’umano? Non lo sai che l’umano si mangia vivo o, al massimo, appena morto? E poi, il cervello e i vermi di terra? Insieme? Questa non è cucina, è terrorismo. A questo punto condiscilo anche con l’acquasanta, nascondici dentro dell’aglio, o proiettili d’argento, non lo so. Come fai a mettere insieme un sapore delicato con uno violento? Il cervello non si sente più, hai fatto una poltiglia che sa di terra e basta. Io comunque questo piatto non lo assaggio neanche, perché fa schifo!»
Se Bob avesse avuto gli occhi, avrebbe pianto.
Fu il turno di Bastianich, il giudizio era stampato sul suo volto scarificato ancora prima che arrivasse davanti al piatto.
«Non ti virgogni per questo piato? È una dilusione totale.» esordì col suo inconfondibile accento americano. «La carne è cota, il riduzioni è un insulto a me, ai altri giudici e a tutti tuoi amici, che dopo che hai cucinato questo piato mi sa che non sarano più neanchi tanto amici,» fece una pausa per assaporare frustrazione e disappunto. «Poi, insalati di frataglie? Ma stai schirzando? Qui siamo tuti per trovare grandi chef e tu cucini piato di casalinga frustrati? Tu non sei un masterchef, sei un desperate housewife e, visto che sei uomo, io pensa che tu è anche un po' faggot, tu sai cosa significhi faggot? Vuol dire che tu sei uno uomo che li piacciono altri uomini.»
Bob nascose il volto nell’incavo del gomito, era disperato, ma Zom Bastianich era implacabile, una mitragliatrice che non si sarebbe fermata finché avesse avuto pallottole.
«E desso mi vieni anche di vomitare pensando dove tu può avere messo rognoni che ha usato per cucinare piato,» sospirò enfatico, «questo schifo io non darei neanche di mangiare a tre. Mio cane si chiama quatro, ma io di oggi lo chiamo tre, perché sicuro che se uno mangia tuo piato, poi muoro, quindi di quatro poi rimane solo tre. Questo è uni schifo, io adeso sono deciso di chiedere Bruno i Caracollo di non sagiare altri piati e di mandare subito casa te, perché io non sono qui che tu prendi culo. Non sono nianche tanto diluso, sono proprio incazato.»
In un impeto di rabbia, prese Lapide Erotica e lo scaraventò a terra, schegge di ceramica tintinnarono sul pavimento spargendosi per lo studio. Zom si voltò verso gli altri due giudici che, inquadrati in primo piano, scossero la testa in segno di assenso.
Caracollo avanzò fino davanti a Bob e lo guardò fisso con gli occhi senza palpebre. Tra gli astanti calò il silenzio più assoluto.
«Bob, il tuo piatto è davvero la cosa più salubre che io abbia mai assaggiato, sono sicuro che nessuno, nemmeno tre, il cane di Zom, avrebbe potuto fare peggio di te. La tua avventura finisce qui. Togliti il grembiule e lascia per sempre la cucina di zombie masterchef.»
Se Bob avesse avuto le mani, avrebbe salutato.
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Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
L'intento del racconto è squisitamente goliardico, quindi eventuali moralisti si astengano dal fare commenti e annotazioni che, come direbbe un mio caro amico "fanno cascare le palle", grazie.
Bastianich è un idolo incontrastato che sembra fatto apposta per scatenare le fanfiction più assurde, che nessuno ci tocchi Bastianich, altrimenti muoro.
Peace and love. :)
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